32 Comuni senesi per la pace: la bandiera palestinese sui municipi come appello urgente

 

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In provincia di Siena, un'iniziativa congiunta di 32 Comuni ha portato all'esposizione della bandiera palestinese sui rispettivi municipi. Un gesto simbolico, avvenuto l'11 agosto, che si configura come un forte e unanime appello per la pace e un'azione di solidarietà nei confronti del popolo palestinese, di fronte all'aggravarsi della crisi a Gaza.

I Comuni di Abbadia San Salvatore, Asciano, Buonconvento, Casole d'Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Castiglione d’Orcia, Cetona, Chianciano Terme, Chiusdino, Chiusi, Colle di Val d’elsa, Gaiole in Chianti, Montalcino, Montepulciano, Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, Murlo, Poggibonsi, Radicofani, Radicondoli, Rapolano Terme, Pienza, San Casciano dei Bagni, San Quirico d’Orcia, San Gimignano, Sarteano, Sinalunga, Sovicille, Torrita di Siena e Trequanda hanno voluto così ribadire i valori di libertà, rispetto dei diritti umani e solidarietà che contraddistinguono le loro comunità.

 

L'iniziativa non è solo un atto di solidarietà, ma anche un'esplicita condanna della violenza e un richiamo alla responsabilità internazionale. Il messaggio lanciato dai sindaci è chiaro: è essenziale un cessate il fuoco immediato per porre fine alle sofferenze di bambini, donne e uomini. L'esposizione della bandiera palestinese diventa il veicolo per rivendicare giustizia, umanità e un futuro di pace.

Il documento condiviso sottolinea che la via per la pace passa inevitabilmente per il riconoscimento dei due Stati, uno palestinese e uno israeliano, che possano convivere in sicurezza e rispetto reciproco. L'azione è un forte invito alla comunità internazionale, all'Europa e agli organismi sovranazionali ad agire con urgenza, sostenendo il diritto alla sicurezza del popolo israeliano e del popolo palestinese.

L'appello si conclude con un'esortazione alla diplomazia e all'umanità, condannando ogni forma di antisemitismo e terrorismo. Il grido che si alza da questi 32 Comuni senesi è per la fine della guerra, il disarmo di Hamas e la necessità di un nuovo inizio basato sul dialogo e sulla convivenza. La pace, e due popoli che vivono in due Stati, è l'unica via percorribile.